Casual dining: com’è cambiata la ristorazione?

 

Casual dining vuol dire letteralmente “ristoranti informali”.
Essi offrono un'atmosfera rilassata, un servizio al tavolo completo, un ambiente accogliente, un design curato nei minimi dettagli, un menù variegato.  

Quali sono le caratteristiche del casual dining?

A differenza dei fast food, questa tipologia di ristorante non usa posate “usa e getta” e la qualità del cibo è di gran lunga migliore. I prezzi sono più alti, oscillano tra i 10€ e i 20 € a menù. I colori sono soft, l’ambiente è rilassato e i cibi sono spesso “gourmet”.

Ecco tutti i consigli per chi vuole optare per questa tipologia di ristorante

  1. Ricerca i tuoi concorrenti e altre aziende di successo per aiutarti a formulare un menù e i prezzi.

  2. Scegli un luogo adatto e fai conoscere la tua presenza. La posizione ideale per un raffinato ristorante è vicino alle aree residenziali della classe medio-alta, ma abbastanza lontano dai potenziali concorrenti.

  3. Fai scorta delle attrezzature necessarie. Ogni parte del tuo ristorante dovrebbe abbinarsi con eleganza. Acquista le stoviglie e le posate necessarie, così come le tovaglie di stoffa decorate.

  4. Acquista un arredamento da ristorante di prim'ordine. Nei ristoranti di fascia alta, i clienti si aspettano non solo cibo di alta qualità ma anche arredamento!

  5. Crea una carta dei vini che corrisponda al menù e allo stile del tuo locale.

Casual è il trend del momento nella ristorazione

Quello dei ristoranti informali è un nuovo trend della ristorazione che si è sviluppato negli ultimi anni. Un concetto relativamente nuovo e crescente posizionato tra fast food e cene casual con prodotti di qualità e a prezzi stracciati.

Scopriamo insieme quali sono i settori in cui si sta sviluppando questa nuova tipologia di ristorazione

Healthy Food

Un esempio è Macha Café, bistrot contaminato dall’arte giapponese sia nel design che nella cucina. Nel 2018 ha aperto ben 4 ristoranti a Milano.

Solo Crudo

Startup della ristorazione vegana e crudista, ha invece raccolto 200mila euro dal Club degli Investitori con l’obiettivo di aprire a Milano, dopo aver consolidato la propria presenza su Roma. Offre un menù di “crudi” molto vario con cibi nutrienti.

Autogrill 

Anche i nostri famosissimi Autogrill hanno rinnovato quest’anno la propria offerta food in chiave healthy, in linea con le nuove tendenze tra “cibi veloci e “fini”.

Bakery e Pastry

L’immagine tradizionale della pasticceria “all’italiana” (intesa come locale di vendita al dettaglio di prodotti dolciari artigianali) è decisamente consolidata in Italia. Un trend già conosciuto e proveniente dall’America.
Cosa presenta una “bakery”?
Un ampio banco frigo con un’offerta molto golosa: paste fresche e secche, le torte in esposizione, un angolo caffetteria.

La pasticceria d’autore di Roberto Rinaldini

Dopo aver inaugurato il suo primo locale a Milano, ha conquistato anche Roma con un nuovo store nella Stazione Termini.

Pandenus

Una nuova bakery gourmet presente con sei locali a Milano, si avvale della collaborazione dello chef pluristellato Enrico Bartolini. Qui puoi consumare prodotti freschi in un ambiente rilassato e di design, che sta attirando sempre più l’attenzione degli investitori.

Princi e Panarello

Il famoso marchio milanese Princi, ha siglato una partnership con Starbucks per entrare nelle Roastery Reserve della catena di caffetterie americana. Anche Panarello, storica pasticceria genovese, sta lavorando all’ampliamento e al restyling della sua rete di punti vendita.

Pasta e pizza: il casual dining italiano

La pasta e la pizza in Italia sono i piatti-simbolo tradizionali della nostra cucina, ma c’è chi è riuscito a dar loro un carattere nuovo, sperimentando! Portandoli nella top ten delle tendenze culinarie del momento.

Alcuni format hanno già conquistato Milano, Verona, Firenze e altre città, come Miscusi e Quore Italiano, che puntano sulla pasta in chiave light, ponendo l’attenzione sul legame tra cibo, salute e gusto; e hanno pure un ottima presenza online! “Nei prossimi anni prevediamo di aprire nuovi locali in Italia, dopo il successo di quelli di Milano, e guardiamo alla Spagna per il nostro approdo all’estero”, racconta Filippo Mottolese, co-fondatore di Miscusi.

Relativo alla pasta c’è anche Bottega Portici, format emiliano di pasta fresca lanciato dall’imprenditore della moda Adriano Aere (fondatore di Imperial) che unisce pasta fresca, caffetteria e food market. Emblematico poi il caso di Briscola-Pizza Society che ha ricevuto un investimento da parte dell’ex ceo di Bulgari e azionista di Tiffany, Francesco Trapani, attivo con la sua Argenta Holding in ambito food anche nel mondo dei gelati dove ha investito nel marchio Geloso.
È un vero e proprio club della “pizza” in cui puoi personalizzarla con i tuoi ingredienti preferiti e offre un format di “pizza sharing” utile e dilettevole, insomma!

Anche Pizzium, concept in espansione con già tre ristoranti a Milano, segue il trend del locale giovane, alla moda, con un design fresco e proposte di qualità ad un prezzo accessibile, offre il “pizza-sharing”  e ricrea in tutto e per tutto la vera pizza napoletana!

Il casual dining e i suoi derivati

È considerato “fast casual” quel format che si colloca a metà strada tra il fast food e il ristorante più classico ed elegante. Il cliente del fast casual è colui che cerca un ambiente confortevole, in cui non si perde tempo ad aspettare e non si paga tanto, senza rinunciare a cibi di qualità. Grazie al fast casual aumentano le possibilità di scelta e le contaminazioni tra tipologie ristorative diverse.

Fine dining

La differenza tra “cucina raffinata” e “cucina informale” ha a che fare con l’atmosfera e i prezzi. I ristoranti raffinati o formali offrono un'ambientazione e un servizio esclusivi, mentre presentano opzioni di menù uniche e, spesso, più costose con prezzi superiori ai 50 euro.
Un ristorante informale offre un'atmosfera più rilassata con una selezione di pasti a prezzi più moderati.

Fine casual dining

È un’espressione usata da Danny Meyer, fondatore di Shake Shack, una catena di ristoranti fast food statunitense con sede a New York City. Ha iniziato nel 2004 con un "carretto" a Madison Square Park offrendo Hot dog in stile newyorkese, ora mette insieme il fast casual e il fine dining. La velocità e la convenienza del fast casual si combinano con menù da chef ed elementi di alto livello.

Il polished casual 

È simile al fine casual, eleva la categoria del fast casual, usando il termine “lucidato”. L’esperienza nel fast casual, quindi, viene ulteriormente migliorata, in modo da offrire un servizio attento e una cucina ricercata, in ambienti in cui stare bene con gli altri.

I prezzi del “polished casual” oscillano tra 25 a oltre 50 euro, posizionandosi a cavallo fra il casual dining e il fine dining. Per giustificare il prezzo, punta sul design e sull’esperienza degli ospiti. Gli ingredienti sono tracciati in maniera trasparente, i piatti ricercati e salutari.

Conclusione

Dunque, se prima era più netta la distinzione tra categorie nella ristorazione, ora sono molteplici le possibilità offerte. Bisogna osare? O restare nella tradizione? Di certo, tenendo conto dei cambiamenti sociali, una spinta verso “il nuovo” è ben accetta, in tutti i settori.

Bisogna non perdere il punto di vista iniziale, studiare i concorrenti e capire bene come adattare la nuova tendenza al nostro prodotto iniziale. Nel caso del casual dining o fast casual dining, sperimentare è giusto ma attenendosi sempre al prodotto principale e al target già presente.

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