Beyond meat: il fake burger amato da tutti
Beyond meat burger è un’azienda che ha creato un finto hamburger con il surrogato della carne. È composto al 100% di proteine vegetali ma non è proprio del tutto salutare, scopriamo insieme perché.
Come nasce l’idea del beyond meat?
L’idea nasce dal fare una replica della carne.
L’intuizione è di Joseph D. Puglisi, professore di biologia strutturale della Stanford University e membro del comitato consultivo di Beyond Meat, che ha pensato di andare a capire e studiare cosa ci fosse nella struttura fisica della carne e poi cercare molecole simili nei vegetali.
Alla fine è venuto fuori che molecole analoghe si trovavano nei piselli gialli, che crescono in Canada e Francia.
Nasce così la ricetta dell’hamburger con il surrogato della carne: “macinato” di piselli gialli del Canada e della Francia; aggiunta di barbabietola, per raggiungere il tipico colore dell’hamburger di carne, lievito per insaporire, olio di cocco per la parte grassa.
Questa ricetta rende l’hamburger surrogato proprio uguale ad un hamburger ed è succoso e unto proprio come quello normale.
Il progetto nasce per creare un prodotto sostenibile, orientato al risparmio ambientale e alla sostenibilità.
L’hamburger con la carne surrogata, rispetto a quello ottenuto dalla carne animale, usa il 95% di terra in meno, risparmia il 75% di acqua, e abbatte le emissioni di gas serra dell’87%.
Oltre agli elementi sopracitati, troviamo in quantità uguale o inferiore al 2%:
cellulosa di bambù
cellulosa di metile
amido di patata
estratto di lievito
sale
olio di girasole
glicerina vegetale
amido secco
acido ascorbico (per mantenere il colore)
succo di barbabietola
amido del cibo modificato
acido acetico
estratto di mela e succo di limone concentrato.
Analisi nutrizionale: fa bene o fa più male della carne?
Gli ingredienti del Beyond Burger fanno bene all’organismo?
Scopriamolo insieme!
Dal punto di vista nutrizionale non si può dire che sia del tutto salutare.
È un prodotto per il “neovegano”, ossia colui che non elimina del tutto la carne dalla sua dieta e contiene almeno 22 g di grassi; nessun ingrediente è un cibo “intero”. Preoccupante è anche la presenza di una grandissima quantità di additivi, tra cui addensanti, coloranti e aromi.
Proteine del pisello: si tratta della frazione proteica estratta dal pisello giallo. Hanno un ottimo profilo amminoacidico, ma sono comunque carenti in metionina e cisteina.
Olio di cocco raffinato: è ottenuto per pressatura idraulica della copra riscaldata; questo garantisce di ricavare tutto l’olio presente, pari a più del 60% del peso secco della noce di cocco. È particolarmente ricco di acido laurico, un grasso saturo che aumenta i livelli di colesterolo totale nel sangue (sia LDL che HDL) che può aumentare le malattie cardiovascolari.
Gomma arabica: è una gomma naturale che viene estratta dalla pianta di acacia subsahariana. È un eccipiente (E414) utilizzato soprattutto nell’industria alimentare come “stabilizzatore”, ma ha anche funzioni di controllo delle viscosità in certi inchiostri.
Acido succinico: è un regolatore di acidità e anche un aromatizzante. È un composto naturalmente presente in alcuni vegetali ed entra direttamente nel ciclo di Krebs come substrato energetico. Non sono noti effetti collaterali a dosi normali, ma si possono evidenziare disturbi digestivi a dosi massicce.
Acido acetico: è un composto chimico organico. Nell’industria alimentare, questa sostanza è impiegata come additivo alimentare conservante acidificante, contro l’azione di funghi e batteri. Si ottiene dalla fermentazione batterica della melassa o dalla sintesi chimica a partire dall’acetaldeide. Non sono noti effetti collaterali alle dosi normali di consumo.
Amido modificato: sono molecole di amido opportunamente modificate da processi chimici o fisici per rispondere a particolari esigenze del processo produttivo (funzione addensante, stabilizzante, emulsionante). Queste modifiche sono mirate a migliorarne la resistenza al surriscaldamento o al raffreddamento eccessivo, l’ingrossamento al freddo, la sterilizzazione, la stabilità in ambiente acido, il tempo di gelatinizzazione o a modificarne la struttura.
Amido di patata: ennesimo addensante, poco consigliato.
Acido citrico: è un additivo utilizzato come regolatore di acidità, conservante e aromatizzante.
Glicerina vegetale: è un componente dei lipidi e viene ricavato industrialmente come sottoprodotto della produzione del sapone. Negli alimenti, il glicerolo presenta una funzione dolcificante, umettante, emulsionante e di supporto per additivi sintetici. Ad elevate dosi, potrebbe causare nausee e/o emicranie, sete e pressione elevata. Può avere effetto lassativo.
Dove trovare i fake burge di Beyond Meat?
Questi hamburger sono venduti in molti supermercati, compresa la catena Whole Foods, comprata da Amazon, e Tesco che ospitano i suoi prodotti nei banchi della carne, non nel reparto “vegan”, oltre che e in diverse catene di ristoranti.
Beyond Meat in Italia: dove trovarlo?
Qui in Italia il primo ad aggiudicarsela è stato la catena di hamburgerie bolognesi Welldone, i cui fondatori Andrea Magelli e Sara Roversi hanno adottato subito questa novità con ottimi risultati da parte dell’utenza e troviamo anche il fast food Paulpetta.
Poi ha iniziato a diffondersi anche in forme diverse dall’hamburger come con le polpette di The Meatball Family fino all’hot dog di Avo Borthers.
Pareri su Beyond Meat
Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione e dirigente di ricerca del centro Crea dice:
“Ci troviamo senz’altro di fronte a un prodotto curioso che vale la pena di provare per testarne il gusto e le caratteristiche, certo, ma ricordandosi di un dettaglio fondamentale: è un hamburger vegetale, ma non è un piatto di insalata. Il tenore dei grassi saturi risulta infatti piuttosto alto già di per sé, senza considerare i condimenti ed eventuali salse. Il confronto diretto con la carne bovina potrebbe poi portare ad analizzare la differente quantità di ferro, che è senz’altro di molto superiore nel Beyond Burger, ma che è anche più difficilmente assimilabile da parte dell’organismo, perché di provenienza vegetale e non animale. Insomma, consideriamo questo fake-burger come un qualcosa di nuovo e di goloso, di innovativo sul fronte della ricerca e della sostenibilità; ma ricordiamoci anche che ha poco a che vedere con le verdure, e che non per forza qualcosa che è a base vegetale deve essere più salutare della carne”. (fonte Wired)
In generale gli utenti online sembrano parlarne bene e anche su TripAdvisor gode di ottime recensioni. E tu? Lo proverai?